Con la industrializzazione dell’edilizia e la concentrazione nelle citta’ di sempre un maggior numero di persone la casa, l’abitare cambia radicalmente il suo concetto!
Si abbandonano tecniche costruttive in muratura per il piu’ giovane ed immediato manufatto in cemento costituito da travi e pilastri dove le chiusure perimetrali perdono la funzione di portanza ma sono solo delimitativi dello spazio abitativo.
Le altezze degli ambienti si riducono in alcuni casi anche della meta’ e con il nuovo regolamento edilizio si raggiunge la quota “minima” di 2,70 m contro i 5 metri in media delle costruzioni del 700. In questo modo chiaramente a parita’ di cubatura occupata in relazione agli indici di fabbricabilità’ si riusciva a realizzare piu abitazioni con una speculazione immobiliare maggiore!
Nasce cosi la “moda della razionalizzazione dell’abitare” che altro non era che la giustificazione di spazi ristretti dovuti alla semplice speculazione edilizia e ai criteri di economicita’ delle abitazioni.